lunedì 1 febbraio 2010

La favola Esopo Fedro e altri autori Epica

La parola favola, in latino fabula significa dire-raccontare. Questi brevi racconti, tramandati a voce di generazione in generazione, racchiudono in una storia semplice e comprensibile insegnamenti fondamentali: che cosa è bene e cosa è male, quali sono i comportamenti giusti e quelli sbagliati, ma anche quali sono le leggi che regolano nelle socetà i rapporti fra gli uomini. La vicenda è sempre costituita da un solo episodio e i fatti narrati sono ridotti all' essenziale; in tal modo l' attenzione è richiamata sul messaggio che ci vuola comunicare. Nel mondo occidentale la favola, a differenza della fiaba, trova presto una forma scritta. La prima favola scritta è forse quella del usignolo e dello sparviero cui è autore il poeta greco Esiodo, vissuto tra il VIII e il VII secolo a.C. Ma il greco Esopo che, secondo la tradizione, per primo ha dato vita a una raccolta di favole riunendo e trascrivendo in prosa gli antichi racconti popolari. Con la sua raccolta ha così inizio la tradizione della favola classica. Le favole di Esopo, infatti, sono state più volte riprese e imitate dagli scrittori dei secoli successivi che le hanno considerate dei secoli successivi che le hanno considerato un modello. Esopo vissuto in Grecia nel VI secolo a.C. non conosciamo le sue favole nella forma originale. Le oltre quattrocento favole favole giunte fino a noi, infatti, sono state scritte molto più tardi (fra il I e il XIV secolo d.C. e sicuramente contengono numerosi cambiamenti e ampliamenti rispetto alla versione originale. Sappiamo che venivano usate nelle scuole per insegnare a leggere ai bambini. Presentano una struttura semplice e costante: sono racconti brevi e vivaci; molto spesso i protagonisti sono animali, il senso della storia, la morale, è sempre espresso in una frase che introduce o conclude la storia. Nel complesso riflettono una visione realistica della vita, vicina ai sentimenti degli uomini più umili, spesso costretti a difendersi con l' astuzia dalle prepotenze dei ricchi

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